NOI LAVORATORI DEL COMUNE DI MILANO
PRENDIAMO LA PAROLA
numero 4 30 giugno 1998
Siamo arrivati al quarto numero di "Prendiamo la Parola"; ormai sono passate diverse settimane dalla manifestazione del 15 maggio (vedi le foto di queste pagine), nella quale oltre mille lavoratori comunali hanno espresso vivacemente il proprio NO a questa "riorganizzazione" dei servizi comunali che Albertini vorrebbe imporci, con l'appoggio del governo e di tutti i partiti.
In queste pagine facciamo il punto della situazione.
8 mila posti di lavoro in meno IL COMUNE È IN SVENDITA! Ormai è chiaro: la nuova amministrazione – di centro-destra – è stata incaricata dal governo – di centro-sinistra – di sperimentare proprio qui a Milano l'attuazione della "riforma" Bassanini, ministro pidiessino della Funzione Pubblica. Il tutto avviene in pieno accordo con Cgil-Cisl-Uil, definite "le organizzazioni sindacali più rappresentative", con le quali il sindaco Albertini ha firmato un "protocollo d'intenti" il 27 febbraio scorso. Al City Manager Parisi – pagato oltre 35 milioni al mese per compiere l'opera – spetta di raccontare alla stampa che il comune deve passare da 20 mila a 12 mila dipendenti, mediante la vendita di tutti i servizi comunali vendibili, dipendenti compresi: per quest'anno dovrebbe toccare ai servizi ausiliari e alla refezione scolastica, oltre che all'autoparco e ai servizi informatici. Da subito, si comincia – proprio in questo periodo – con la vendita delle Civiche Scuole. Poi toccherà all'area tecnica; e poi… |
LE TRATTATIVE SEGRETE di Cgil, Cisl e Uil Le tre confederazioni sindacali stanno incontrandosi ormai dalla seconda metà del mese di maggio con l'Amministrazione per conoscere i suoi piani di riorganizzazione, ma si guardano bene dal venirci a raccontare qualcosa. Sono state costrette a farlo soltanto con le maestre d'asilo (per via della faccenda che a luglio vorrebbero farle lavorare in cambio di niente – storia vecchia, ma che Albertini sta usando proprio bene contro i "privilegi" dei lavoratori comunali): ma hanno ricevuto da loro un'altra lezione: l'accordo proposto è stato sonoramente bocciato tanto che i sindacalisti della Cgil si sono impegnati a "ritirare la firma" (storia vecchia anche questa: basta ricordare com'è andata la vicenda dei vigili urbani!). Peccato che i capoccioni di Cgil, Cisl e Uil non abbiano nessuna intenzione di "imparare la lezione", nemmeno dai lavoratori che continuano a pagar loro una bella trattenuta sindacale ogni mese… Domandina finale: che fine ha fatto la decisione, approvata in due diverse assemblee da centinaia di lavoratori dell'area tecnica e degli USA, di far partecipare agli incontri con l'amministrazione i rappresentanti dei vari comitati costituitisi nelle diverse aree in questo periodo? Dopo che al primo incontro è stato ammesso un membro del comitato di lotta dell'area tecnica, Cgil-Cisl-Uil hanno evitato di far conoscere le date degli incontri successivi. E poi continuano a parlare di democrazia sindacale… |
"riforma" Bassanini:
È MOLTO PEGGIO DI COME CE LA RACCONTANO!
Ci hanno decantato la faccenda delle esternalizzazioni, dell’uso del lavoro a tempo determinato, del lavoro interinale, come segni di grande modernità, logiche conseguenze della privatizzazione dei rapporti di lavoro negli enti pubblici.
E poi ci hanno raccontato che, se ci fossero eventuali esuberi in un ente, si procederà al loro trasferimento ad altri enti all’interno della stessa provincia; e che chi si dovesse rifiutare avrebbe a disposizione un paio d’anni (e non di più, per carità!) di cassa integrazione (che nel pubblico si chiamerebbe "disponibilità"); dopo di che, inevitabilmente, ci sarebbe il licenziamento.
Ebbene, questa "riforma" è decisamente peggiore di come ce l’hanno raccontata.
Con la Bassanini, la procedura di dichiarazione di eventuali esuberi è diventata pressoché identica a quella già in atto nel settore privato: l’amministrazione può convocare i sindacati (non tutti, ma solo quelli "più rappresentativi": indovinate quali sono...) e, in mancanza di accordo sindacale, dopo 60 giorni può buttare fuori praticamente quanti lavoratori vuole senza che il sindacato possa farci granché. Se trasferimenti ad altri enti non fosse
possibile farne, pazienza: gli esuberi vengono messi direttamente in "disponibilità", con la prospettiva di essere licenziati dopo due anni e immessi nelle liste di mobilità.
Fin qui, niente di nuovo rispetto a qualunque altro lavoratore nel settore privato: in nome della logica del profitto, finalmente anche gli enti pubblici possono fregarsene dei posti di lavoro, esattamente come qualunque industriale!
Ma non è finita: la riforma Bassanini peggiora addirittura il trattamento rispetto al settore privato, almeno sotto due aspetti:
1. la cassa integrazione nel privato può essere rinnovabile per un terzo anno (e con diversi trucchi, si può andare anche oltre il terzo anno); nel pubblico, dopo 24 mesi non ce n’è proprio più!
2. nel settore privato la liquidazione matura anche durante la cassa integrazione; nel pubblico no: un’altra perdita secca di oltre un milione all’anno, che salta fuori al momento del licenziamento.
Insomma, noi lavoratori degli enti pubblici siamo già ridotti a paghe da fame. Adesso, se non impariamo a difenderci, ci dovremo accorgere che non c’è mai limite al peggio!
15 maggio '98 – la manifestazione, indetta da RDB, SDB e comitati di lotta, sosta davanti alla sede dell'AEM, che l'amministrazione comunale ha deciso di privatizzare.
15 maggio – la
manifestazione sta arrivando in via Larga. Alcuni lavoratori portavano addosso
una fotocopia gigante della propria busta paga: un milione e mezzo al mese:
è privilegiato il lavoratore comunale, vero?
CHE FARE? Noi riaffermiamo che in questa grave situazione
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dal comitato di lotta degli elettricisti Dal 18 maggio scorso gli elettricisti del comune di Milano stanno lottando per il rispetto delle norme igienico-sanitarie e per il passaggio di livello, organizzati nel comitato di lotta degli elettricisti. Tutte le mattine i lavoratori distaccati nelle varie zone della città, si presentano all'officina di via Amari. Nonostante le pesanti intimidazioni dell'ing. Annunziata, direttore del settore (il primo giorno ha chiamato addirittura i vigili e l'investigativa per interrogare alla loro presenza i lavoratori uno ad uno), questi ormai continuano la loro protesta ormai da un mese e mezzo. La decisione di attuare uno sciopero delle ore di lavoro straordinario in occasione delle elezioni del 21 giugno ha costretto l'amministrazione ad aprire un dialogo: venerdì 19 giugno si è svolto un incontro a palazzo Marino tra il dott. Albanese (direttore di area, oltre che segretario generale del comune), il dott. Zanicotti (direttore dell'U.T.) e i rappresentanti dell'RDB e del comitato di lotta di via Amari, mentre gli altri lavoratori attendevano in piazza della Scala. La delegazione dei lavoratori ha descritto nei dettagli la situazione, evidenziando come nel '93 l'organico fosse di 69 lavoratori, di cui 60 al 5° livello, mentre attualmente ci sono 26 lavoratori, di cui 19 al 4° livello. Ed ha sottolineato che anche in tutti gli altri reparti sono scoperti parecchi posti di mansione superiore. Il dott. Albanese ha affermato che le informazioni sulla pianta organica che gli erano state date dai dirigenti non corrispondevano a quelle da noi fatte presenti. Ha chiesto immediatamente una verifica e si è reso disponibile a riconvocarci con il dott. Zanicotti non appena avrebbe avuto in mano il quadro reale della situazione, impegnandosi a provvedere subito alla revisione nella misura in cui risultassero vacanti posti di qualifica superiore, rispetto alla nuova pianta organica che l'amministrazione sta mettendo a punto. |
dal comitato di lotta dell'autoparco I lavoratori dell'autoparco sono sempre più preoccupati del loro futuro. In questi giorni hanno sottoscritto in massa una richiesta di assemblea nella quale porre il problema del rinnovo del consiglio di sede in tempi brevissimi. Qui trascriviamo un foglio che ci è arrivato recentemente dall'autoparco. "C'è aria di rassegnazione all'autoparco […] per due aspetti: 1. I piani dell'amministrazione sembrano chiari: il servizio dell'autoparco dovrebbe essere svenduto a privati, mentre la dismissione dell'area permetterebbe una grossa operazione speculativa. 2. Cgil, Cisl e Uil hanno fortemente contribuito a questa svendita: senza consultare i lavoratori, hanno firmato un'intesa con la quale approvano di fatto tutto quello che avverrà sulla base della "riforma Bassanini" – cassa integrazione e licenziamenti compresi. Avrebbero invece dovuto creare quella tensione che serve ai lavoratori per sentirsi protagonisti nelle lotte e poter decidere in prima persona del proprio destino. Contro questi aspetti che portano alla rassegnazione, noi del comitato di lotta dell'autoparco chiediamo a tutti i lavoratori di darci forza, partecipando alle iniziative che stiamo organizzando per contrastare queste logiche distruttive per tutti i lavoratori. no alla privatizzazione, che porta alla disoccupazione, all'aumento dei costi, a servizi più scadenti: la camera iperbarica del Galeazzi insegna!" |
un nuovo collettivo in zona 19 "Dopo l'assemblea USA del 16 aprile si è costituito il collettivo di ausiliari e cuochi della zona 19. Siamo un gruppo di lavoratori che intende lottare - contro ogni forma di esclusione dal lavoro - contro la cultura dell'aver più denaro, per lavorare di più e in pochi, così come vorrebbero il sindaco Albertini e il direttore generale Parisi. Noi vogliamo lavorare meglio, in condizioni di salute migliori e insieme agli utenti dei servizi all'infanzia (asili, scuole, refezione) lottare per un servizio pubblico ben gestito. Per realizzare i nostri obiettivi ci incontriamo quindicinalmente. Ragioniamo di lavoro, diritti e organizziamo iniziative. Non vogliamo più rimanere disinformati e inconsapevoli sulle decisioni che sindacato e comune prenderanno sui lavoratori. Per questo non vogliamo che solo i vertici sindacali decidano al posto nostro, senza consultare i lavoratori". |
Il corteo del 15 maggio passa davanti alla sede di via Larga.
UN INVITO A CENA PER TUTTI
Sabato 18 luglio, alle ore 19.30 cena a base di buon pesce per l'autofinanziamento delle lotte dei comitati, in via Magenta 88 a Sesto S. Giovanni. Prenotarsi al numero 0360 684065. Sono invitati anche i familiari dei lavoratori comunali.
Prendete nota: il coordinamento dei comitati di lotta dei lavoratori del comune di Milano si riunirà i martedì 7 e 21 luglio alle ore 17 al Cral in Galleria Vittorio Emanuele. Tutti sono invitati.
Il collettivo PLP si riunisce ogni lunedì alle ore 21 a Sesto S. Giovanni, presso il Centro di Iniziativa Proletaria in via Magenta 88 (in fianco all'ospedale). Tutti sono invitati. (collettivo PLP / f.i.p.)