varato il nuovo codice di
comportamento dei dipendenti pubblici
GOVERNI DI SINISTRA, LEGGI SEMPRE PIÙ DI DESTRA
respiriamo unaria pesante di regime fascista
e non è unimpressione!
La Presidenza del Consiglio dei Ministri, sentite le confederazioni sindacali
rappresentative (Cgil, Cisl, Uil ecc.), ha approvato lo scorso mese, su proposta del
ministro Bassanini, il nuovo codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche
amministrazioni, aggiornando il precedente alla luce delle modificazioni intervenute nel
frattempo.
Composto da 14 articoli, tra laltro decreta:
"art.2 Princìpi
comma 1. il dipendente conforma la sua condotta al dovere costituzionale di servire
esclusivamente la Nazione con disciplina ed onore
assicura il rispetto della
legge
ispira i propri comportamenti alla cura dellinteresse pubblico"
Traduciamo: il nazionalismo, il corporativismo, gli interessi dei padroni e delle loro
istituzioni devono essere sostenuti dai lavoratori pubblici se non vogliono incorrere in
sanzioni disciplinari.
"comma 2. il dipendente
mantiene una posizione di indipendenza
e si
impegna ad evitare situazioni e comportamenti che possano nuocere agli interessi o
allimmagine pubblica dellamministrazione".
Traduciamo: se anche viene discriminato dai suoi capi o rileva situazioni
"storte", il lavoratore non deve fare critiche pubbliche.
"art. 11 Rapporti con il pubblico
Salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni a tutela dei diritti
sindacali e dei cittadini, il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche che vadano
a detrimento dellimmagine dellamministrazione. Il dipendente tiene informato
il dirigente dellufficio dei propri rapporti con gli organi di stampa".
Traduciamo: se non vuoi finire nei guai, è sempre meglio tacere
lomertà
come regola, insomma.
Ora i dipendenti pubblici sono avvisati. Può essere pericoloso denunciare le ruberie
dellamministrazione, gli sprechi, le inefficienze dovute allinstaurazione
della logica del profitto nel pubblico impiego tramite le privatizzazioni e le
esternalizzazioni.
Denunciare problemi di sicurezza dei lavoratori, criticare linefficienza o
larroganza dei propri dirigenti, o peggio, di Albertini e della sua giunta,
significa esporsi a provvedimenti disciplinari
tipico dei regimi fascisti!
Sia chiaro: noi siamo convinti che la difesa dei nostri interessi di lavoratori,
pubblici e non, passa attraverso la lotta aperta contro queste norme di stampo fascista;
contro le quali noi opporremo
ORA E SEMPRE RESISTENZA!
per capire cosè lARAN
Abbiamo casualmente trovato sullultimo numero della rivista "La
contraddizione" uno studio sullARAN molto istruttivo.
Per chi non avesse ancora fissato in mente cosa sia lAran lequivalente
della Confindustria per tutto il pubblico impiego può essere utile leggerne con
attenzione qualche riga
L'Aran, l'agenzia di rappresentanza del "datore di lavoro"
pubblico in Italia, è diretta da un comitato di cinque membri - nominati dal governo - e
ha il compito di far transitare le amministrazioni pubbliche in un contesto di tipo
privatistico. Attraverso questo suo strumento - all'apparenza tecnico e neutro, come tutti
i poteri dello stato borghese - il padrone pubblico è così in grado di aggirare
l'ostacolo del parlamento, le pressioni dei partiti e di evitare che settori della
rappresentanza politica intervengano direttamente nelle specifiche decisioni di taglio
della spesa, le quali sono poste direttamente sotto il comando dei cosiddetti "poteri
forti", in primo luogo della Banca d'Italia. Le regole del gioco sono stabilite
nel momento di concertazione informale che avviene tra padronato, governo, segreterie di
partito e sindacati confederali, prima del dibattito sulla legge finanziaria e prima
che si stabilisca l'entità della spesa da assegnare ai contratti. In assenza di lotte,
sono loro a stabilire sia l'entità della torta, sia la percentuale da destinare al
salario. A questo punto l'Aran entra in scena, presentandosi come attore che, con limitata
autonomia finanziaria, distribuisce fra gli otto comparti del pubblico impiego le risorse
dedicate.
Una delle preoccupazione centrali e costanti dell'Aran è di evitare il conflitto
e riassorbire nell'orbita neocorporativa della collaborazione di classe tutti i soggetti con
i quali entra in rapporto. Non esita infatti a liquidare quelle esperienze europee che non
hanno tenuto sufficientemente conto del peso e della presenza dei sindacati, oliando la
macchina prima di metterla in moto. Il riferimento è a misure tese a garantire il
monopolio del sindacato consociativo, che escludano la possibilità della presenza di
altri soggetti organizzati e di azioni di lotta. Una prima specificità italiana, di cui
l'Aran fra le righe si vanta, è quella di aver consolidato successi senza conflitti: in
Italia le politiche di deregulation e taglio sono state fatte fare quasi tutte ai
sindacati, a differenza di altri paesi nei quali non si è capito fino in fondo come
ci si poteva servire di questi apparati per avviare la privatizzazione del pubblico
impiego.
(Grazia Morra ARAN: strategie confindustriali nel pubblico impiego "La contraddizione" n. 81)
Prendiamo la Parola n°16 - inserto speciale
alla faccia del diritto
costituzionale
PER SCIOPERARE, OGGI, CI VUOLE CORAGGIO !
e i
lavoratori dellATM ce lhanno avuto! E noi speriamo proprio che continuino
ad avercelo.
Peccato soltanto che i mass media li descrivano come dei lazzaroni e dei delinquenti da
reprimere: mentre ignorano che sono tra i pochi rimasti a di fendere il diritto a un
trasporto pubblico efficiente nella città più "ingorgata" dItalia.
E magari è per questo che fanno proprio infuriare lassessore Magri?
(vedi
volantino a fianco)
Nel '99 in ATM si sono fatte 2.000.000 di ore di straordinario, che
corrispondono a più di 1000 posti di lavoro (l'orario settimanale è di 36 ore,
comprensive delle pause tecniche indispensabili per garantire la sicurezza e il
funzionamento del servizio); togliendo un 10% di straordinario "fisiologico"
siamo comunque ancora al di sopra degli 800 conducenti di cui denunciamo la carenza.
ATM dice che nel 2000 lo straordinario è diminuito; si dimentica di dire che a molti
conducenti non è stato concesso di prendere ferie, per cui molti si trovano con 50-60
giorni di ferie da fruire!
(dal sito web dello SlaiCobas ATM)
"Si afferma con sempre maggior vigore la logica non di fornire un servizio agli
"utenti", ma che l'azienda ATM abbia degli utili (ossia dei profitti). La
privatizzazione dell'ATM è lo strumento per portare alle estreme conseguenze questa
logica (o forse qualche padrone piglierebbe un appalto per ottenere solo delle
...perdite?).
"Aspettatevi, quindi, un peggioramento del servizio, perché la sua gestione dovrà
essere "profittevole". Insomma, non solo dovrete andare a lavorare e/o studiare
in condizioni spesso peggiori, ma per andarci dovrete anche pagare di più e con un
servizio peggiore. Questa è la "new economy"!
(dal sito web dello SlaiCobas ATM)
Prendiamo la Parola n°16 - inserto speciale
2 - la parola ai lavoratori della SEA (Malpensa e Linate)
Il diritto di
sciopero nei trasporti è stato sempre più limitato in questi anni. Prossimamente
ci faremo descrivere da qualcuno dei lavoratori aeroportuali le enormi difficoltà
che devono superare per riuscire a protestare contro le porcherie che vedono
o che subiscono.
Qui ci limitiamo a riprodurre il testo di un volantino per un recente incidente mortale
sul lavoro.
Nota bene: la notizia trasmessa a Radio Popolare è stata di questo tipo:
Incidente mortale sul lavoro a Malpensa.
I lavoratori si sono riuniti in assemblea.
La notizia trasmessa a Radio24 (la nuova radio della Confindustria Il Sole 24
Ore) era invece di questo tipo:
Ritardi nei voli a Malpensa, a causa di una assemblea per un
incidente mortale sul lavoro
Non serve commentare, vero?
nel gran mare delle cattive notizie,
QUESTA È UNA BUONA NOTIZIA.
FINALMENTE!
È nato il Coordinamento dei delegati sindacali e dei Lavoratori della Sanità di Milano e provincia, nel tentativo di dare voce al malessere sempre più diffuso che esiste tra i lavoratori delle aziende sanitarie. Il Coordinamento si pone come punto di riferimento per i lavoratori che hanno deciso di non subire passivamente la distruzione del sistema sanitario pubblico, per tutti quegli operatori che ritengono necessario riprendere la parola in quello che è diventato il gigantesco mercato della salute.
Di seguito, riportiamo alcuni brani della piattaforma del neonato Coordinamento Sanità.
Leffetto più evidente della trasformazione in azienda delle strutture sanitarie pubbliche è sicuramente la competizione folle fra pubblico e privato sul piano economico. Folle perché, almeno in teoria, Sanità privata e Sanità pubblica hanno due obiettivi contrapposti: fare profitti la prima, mentre invece la seconda dovrebbe puntare a ridurre con il meccanismo della prevenzione le condizioni che obbligano i cittadini a ricorrere alle cure. In sostanza evitare che la gente si ammali. Ma se il cittadino non si ammala (o si ammala di meno) come si fa a mantenere i profitti sulle cure?
i meccanismi aziendali puntano a livelli di produttività sempre più elevati
senza prevedere alcun aumento degli organici o addirittura perseguendo politiche di
riduzione del personale. Gli obiettivi aziendali passano inevitabilmente attraverso un
aumento dei carichi di lavoro spesso ottenuti in condizioni di elevato stress
psicofisico e una richiesta sempre più pressante di flessibilità negli orari e
nelle mansioni, mentre i diritti contrattuali vengono costantemente messi in discussione.
Le aziende chiedono dunque flessibilità e i sindacati di regime gliela forniscono
La valutazione individuale, nota col termine che le è più confacente di pagellina, rappresenta laspetto più odioso del tentativo di gerarchizzare il rapporto di lavoro con lausilio permanente di uno strumento meritocratico. E il tentativo delle amministrazioni di stabilire con criteri "oggettivi" la misura delladesione alla logica aziendale, la disponibilità individuale del dipendente a concorrere con gli obiettivi aziendali, anche quando questi si scontrano con i suoi interessi o anche quando la logica con cui viene erogata una prestazione è contro gli interessi del cittadino. In questa fabbrica sanitaria non cè spazio per la critica
La diffusione di forme di precarietà e flessibilità del lavoro e linserimento di personale temporaneo proveniente dalle cooperative infermieristiche, rendono sempre più difficile il rapporto tra lavoratori e la possibilità di una difesa comune dei diritti
Il regalo di Natale per i dipendenti delle Poste, ormai divenute
SPA come comanda la globalizzazione: 657 licenziamenti, di cui oltre
200 a Milano. Lasciamo raccontare tutto al volantino che riproduciamo (oltre
al titolo del quotidiano Il Manifesto del 9 gennaio e a un paio di foto
del presidio).
Il Comitato di Lotta dei lavoratori del Comune di Milano ha dato e continuerà a dare
tutto lappoggio possibile al comitato contro i licenziamenti e la precarizzazione,
che vale la pena di andare a trovare presso la tenda di Piazza Missori.