PRENDIAMO LA PAROLA

giornalino del comitato di lotta dei lavoratori del Comune di Milano

numero 17 / 23 marzo 2001


Appare sempre più chiaro, per chi vuol vedere, che questa grande smania di privatizzare i servizi, sulla base della logica del profitto, si attua sulla pelle dei lavoratori e a scapito dei servizi stessi.

Così la "famiglia Albertini – De Corato" costringe a lavorare in condizioni che non si possono certo definire delle migliori, anche nei palazzi più importanti del comune di Milano (qui sotto si parla di via Larga, per esempio).

I lavoratori onesti (e speriamo proprio che ce ne siano ancora) facienti parte della "famiglia Cgil – Cisl – Uil", dovrebbero vergognarsi per come è ridotta la partecipazio-ne dei lavoratori ai momenti di discussione e di decisione delle scelte che li riguardano (vedi pag. seguente); e per la più che vergognosa gestione delle RSU (vedi terza pagina).

Le due "famiglie" suddette, hanno lasciato degradare la situazione dell’inquadramento dei lavoratori, per cui migliaia di loro si trovano ad essere retribuiti meno di quanto le loro mansioni richiederebbero (vedi in pagina interna l’esito positivo di due vertenze aperte da tempo).

Noi del Comitato di Lotta abbiamo scelto di contrastare apertamente entrambe le "famiglie" di cui sopra. Per questo abbiamo contribuito all’unità e alle iniziative del cosiddetto "sindacalismo di base", che proprio in questi giorni sta sviluppando (vedi riquadro a fianco) una serie di assemblee, a cui anche noi invitiamo ciascuno dei nostri lettori a partecipare attivamente, senza delegare a nessuno – neanche a noi – la difesa dei propri interessi.

 

I delegati RSU di SDB, RDB, Slai Cobas e del comitato di lotta hanno deciso di muoversi unitariamente per stabilire con i lavoratori modalità di lotta utili a […] ottenere che:

  1. gli scatti di progressione orizzontale siano per tutti i lavoratori su anzianità e forma-zione
  2. le progressioni verticali privilegino i lavoratori interni […]
  3. tutte le qualifiche in A vengano inquadrate in B
  4. ripristinare la democrazia sindacale […]
  5. vengano applicate immediatamente […] la maggiorazione delle indennità esistenti […] e tutte le norme favorevoli ai lavoratori delle code contrattuali
  6. si difendano i servizi pubblici contro le privatizzazioni dei servizi e dei lavoratori
  7. venga assunto tutto il personaleprecario
  8. il premio di produttività sia salario certo, senza valutazione dei dirigenti

(dal volantino firmato da RDB SDB
SlaiCobas e comitato di lotta)


rischio quotidiano nel palazzo di via Larga

quando la salute è una merce,
difendere i propri diritti è indispensabile!

Art. 23 del Contratto Decentrato Integrativo: "L’impegno che le parti assumono, concordando le clausole del presente articolo, ha le sue radici nel convincimento che la tutela dell’incolumità del lavoratore è un elemento di civiltà e costituisce un valore comune da tutelare. …"

È amaro dover constatare come, a distanza di oltre tre anni dalle prime denunce presentate dal Comitato di Lotta, la salute dei lavoratori del Comune di Milano, sia un argomento di scarso interesse per l'Amministrazione. Già nei tragici giorni del crollo della scala di via Larga, su queste pagine (era il n. 2 di Prendiamo la Parola – 30 gennaio 1998 !) venivano denunciate le carenze e le inadempienze presenti nel palazzo. Oggi il tempo sembra essere passato invano: la situazione non è cambiata, anzi per certi versi è peggiorata.

Un primo elenco? Eccolo: sono diverse le irregolarità concernenti la normativa antincendio; a cui bisogna aggiungere carenze igienico-sanitarie nei servizi dell’intero edificio, inadeguatezza degli spogliatoi dei commessi, installazione di macchinari (principalmente legati all’informatizzazione) rumorosi e fastidiosi per i colleghi costretti a conviverci giorno dopo giorno; per finire con un elenco chilometrico di postazioni di lavoro inadeguate alle legge 626.

Di fronte a tutti questi problemi presentati dai lavoratori, i delegati del comitato di lotta il 19 febbraio 2001 hanno inoltrato una richiesta di incontro all'Amministrazione, per discutere su come affrontare e risolvere tali problemi; e nel frattempo hanno presentato un analogo esposto all’ASL di competenza e ai Vigili del Fuoco. Dopo questo primo passo fatto dal Comitato di lotta, la parola dovrà tornare ai lavoratori che dovranno decidere che cosa fare per difendere e far valere i propri diritti, se vorranno essere soggetti passivi sulla cui pelle gli altri decidono, oppure se vogliono essere protagonisti.


novità sull’amianto

Grazie soprattutto ai diversi comitati o associazioni che da anni si stanno muovendo sul problema amianto, si direbbe che anche i mass- media siano diventati più attenti alla faccenda… un passo avanti, finalmente!

Ci sono novità sulla situazione della sede di via Trentacoste (3000 mq. di ethernit!). Ne riparleremo presto.

Intanto, invitiamo tutti a denunciare ogni possibile situazione di rischio.


 

vertenza mansioni superiori
DUE SENTENZE FAVOREVOLI !

art.36 della Costituzione: "il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e alla qualità del suo lavoro".

Cioè: a uguale lavoro, uguale salario !

Al comune di Milano ci sono centinaia di lavoratori che da anni si trovano nella situazione di chi svolge mansioni superiori senza che vengano riconosciute almeno dal punto di vista della retribuzione.

Con il decreto n.80/98 anche i dipendenti pubblici possono rivolgersi al Tribunale del Lavoro a partire dal 1° luglio ’98 per rivendicare i loro diritti.

Per questo oltre cento lavoratori di diverse sedi (Sormani, via Trentacoste, via Amari, via Pompeo Leoni) hanno fatto ricorso al tribunale per il riconoscimento economico delle mansioni superiori svolte.

LE PRIME VITTORIE

Il 12 febbraio scorso, il giudice Canosa ha emesso la prima sentenza, relativa alle biblioteche: viene pienamente riconosciuto il diritto alla retribuzione per le mansioni superiori svolte dai lavoratori di 4° livello, condannando il comune al pagamento di £ 3.088.000 ciascuno, oltre alle spese legali e processuali (£ 20.000.000).

Il 6 marzo scorso, il giudice Cecconi ha riconosciuto le ragioni di 4 lavoratori di 3° e 4° livello del reparto Segnaletiche: le mansioni che svolgono sono equivalenti a quelle di 5° livello e quindi hanno diritto a recuperare la differenza retributiva dal 1° luglio ’98.

La novità di quest’ultima sentenza sta nel fatto che anche ad un lavoratore di 3° livello è stato riconosciuto il diritto ad essere retribuito per mansioni svolte di 5° livello: rimborso doppio!

Non si tratta comunque di cifre astronomiche, ma piuttosto di un atto di giustizia a cui hanno diritto chissà quanti altri lavoratori al comune di Milano.

LA LOTTA CHE RESTA DA FARE

Il nuovo contratto integrativo prevede nella sua prima fase attuativa, un "punteggio basso" individuale per accedere alla selezione del personale nel passaggio di livello. Per questo i sindacati firmatari dell’accordo, hanno sbandierato la storia di un livello in più per tutti, nello sforzo di far digerire un contratto che avrà pessime ripercussioni nel futuro.

Ammesso e non concesso che passeranno tutti di un gradino salariale, questo non risolve il problema di coloro che per anni hanno svolto mansioni superiori senza un riconoscimento retributivo.

Anche se i sindacati di regime hanno accettato un accordo al ribasso che lede il diritto dei lavoratori ad un giusto riconoscimento professionale (con le selezioni, le valutazioni del dirigente, eccetera), i lavoratori non rinunceranno certo a rivendicare i propri diritti con tutti i mezzi, compreso quello legale.

NB – I testi delle sentenze si possono trovare sul nostro sito internet http:// www.comunedimilano.org


il lavoro interinale è tra noi !
(della serie: precario è bello?)

Regolamentato dalla legge Treu, il lavoro interinale, cioè in affitto, ha fatto il suo ingresso nel Comune di Milano grazie ad un accordo sindacale dei soliti confederali che ha addirittura preceduto la normativa nazionale (oggi viene previsto all'art. 2 delle code contrattuali).

Secondo l'ormai ex ministro Bassanini tali contratti servono a "garantire la quantità e la qualità dei servizi" evitando costosi aumenti di organico. Secondo una ricerca del Sole 24 Ore i lavoratori in affitto negli enti locali e nelle aziende di servizio pubblico locale passeranno da 7.918 (nel 2000) a circa 33.000 nel corso del 2001.

Quando nel '97 il governo di centro-falsasinistra di Prodi (allora appoggiato anche da Bertinotti) varò la legge Treu sul lavoro in affitto, uno dei pochi vincoli messi fu l'obbligo per le aziende di versare all'Inps il 5% del monte-salari per alimentare un fondo pubblico di formazione dei lavoratori in affitto.

La legge prevedeva che questi soldi venissero gestiti col concorso delle Regioni. Invece sono stati dati in gestione a una società (Formatemp) diretta da 8 persone, di cui 4 rappresentanti dei sindacati e 4 rappresentanti delle imprese fornitrici di lavoro temporaneo. "La scelta dei soggetti erogatori della formazione è stata lasciata a totale discrezione delle imprese di fornitura perché ciò che conta è il risultato finale" (IlSole24ore,2 febbraio 2001), ha dichiarato Enzo Mattina, ex segretario della Uil e presidente di Confinterim, la maggiore delle due associazioni dei padroni (l'altra è Ailt, della Confindustria, recentemente costituitasi).

Dal 2000 la trattenuta sul monte-salari è scesa al 4%, dopo le continue proteste dei padroni. Ma ora, visto che gestiscono in proprio i soldi assieme ai sindacati di stato, hanno cambiato idea: "se in una prima fase il versamento appariva eccessivo, ora potrebbe anche non bastare" (IlSole24ore,2-2-01).

Non c’è limite alla spudoratezza, vero?


contratto integrativo:
giudizi opposti sull’esito del voto
GIUDICHINO I LAVORATORI…

 

Ricordate, mesi fa, un volantino CGIL-FP sulla refezione scolastica, che noi avevamo letteralmente attraversato con un irrefrenabile "facce di culo!": purtroppo, quello ci pareva il minimo commento adeguato. Ci hanno poi detto che eravamo stati maleducati… Ma adesso ci siamo di nuovo, accidenti! Questa volta però facciamo appello a tutte le energie a nostra disposizione per frenare la nostra "maleducazione". Riproduciamo qua sopra il volantino diffuso dalla CGIL-FP sull’esito delle votazioni relative al contratto integrativo, e sotto il volantino che abbiamo diffuso noi. Giudichino i lettori; se poi ci vogliono far sapere i loro commenti… grazie!

 

 

il mago Mazzarini?
UN ARCHIVIO FANTASMA
UNA SEDE FANTASMA DELLE RSU

Il titolo potrebbe essere degno della miglior saga del fantastico o del miglior giallo. Invece si tratta di una squallida storia di bassezze politico-sindacali.

La vicenda è riassumibile in poche parole. Come in tutti i posti di lavoro, anche al comune di Milano i lavoratori ed i loro rappresentanti sindacali (RSU) hanno diritto ad un luogo dove riunirsi. Per lunghi mesi l'Amministrazione ha negato tale diritto, spedendo tutta la documentazione presso la sede del coordinatore Mazzarini, alla Camera del Lavoro in corso di Porta Vittoria, consentendo così a Cgil e soci di accaparrarsi "in esclusiva" la documentazione destinata a tutti i delegati RSU da parte di CGIL e soci.

Poi finalmente è stata resa disponibile una sede in via Borsieri, le cui chiavi sono state affidate al solito coordinatore delle RSU. Ma da allora tale sede è inaccessibile per tutti i delegati extraconfederali, ai quali non vengono consegnate le chiavi dei locali.

Di fronte a tali abusi, lo scorso 27 febbraio tredici delegati RSU facenti parte del comitato di lotta, di Rdb, Sdb e SlaiCobas, previa tempestiva comunicazione al coordinatore RSU, si sono recati presso l'archivio Cgil – Funzione Pubblica, dove dovrebbe essere conservata la documentazione indirizzata alla RSU, ma naturalmente non gli è stato consentito di consultarla.

Lo stesso giorno, gli stessi delegati hanno inoltrato una lettera di protesta all'Amministrazione, chiedendo il suo intervento per il ripristino delle garanzie sindacali, e l'inoltro delle informazioni ad ogni singola sigla. Nella sua risposta, il direttore del settore Risorse Umane, dopo un generico invito al coordinatore Mazzarini affinché renda disponibile la sede di via Borsieri, si è affrettato a lavarsi le mani sul mancato accesso ai documenti, definendola questione interna alla RSU.

Evidentemente per la triade confederale (come nelle migliori dittature) la conoscenza è un problema, ed allora è meglio esercitare una rozza forma di censura per impedire la conoscenza (l'accesso ai dati) ai delegati che divergono dal loro modo di operare.

L'archivio RSU deve essere disponibile nelle sede ufficiale di via Borsieri, e la stessa sede deve essere disponibile non solo ai delegati ma a tutti i lavoratori che desiderano utilizzarla come punto di incontro e desiderano consultare la docu-mentazione.

Queste elementari regole di democrazia e di convivenza vanno ripristinate al più presto.


all’Abetina lavoratori e ospiti lottano insieme per impedire la chiusura

Il comune di Milano aveva deciso di chiudere l’Abetina di Sondalo, una casa di cura per anziani, per lo più malati di Alzheimer o con seri problemi ai polmoni; ma per ora non c’è riuscito!

Venedì 9 marzo 2001, in concomitanza con la trattativa svoltasi a Milano, i lavoratori della casa di cura hanno effettuato un presidio di protesta.

Mercoledì 14 marzo i pulmini inviati dal comune di Milano a Sondalo per il trasferimento dei degenti sono stati bloccati da loro stessi (e alcuni di loro sono molto anziani!), che si sono incatenati al cancello, impedendo il loro trasporto.

Questa lotta ha ottenuto la piena solidarietà della popolazione residente. Persino il sindaco di Sondalo è stato costretto a esprimere la sua solidarietà contro lo smantellamento dell’Abetina, emanando un’ordinanza che vietava la circolazione dei mezzi sulla strada che portava all’Abetina.

Lunedì 20 marzo il sindaco Albertini ha dovuto concedere una proroga che consente agli ospiti di rimanere al loro posto per altri due mesi, al termine dei quali dovrebbero essere trasferiti in alcuni padiglioni resi disponibili dall’Azienda Ospedaliera locale.

Abetina: il presidio che ha evitato la chiusura del servizio

No alla privatizzazione
e alla svendita dei servizi !

Nessun posto di lavoro
deve essere perso !


Milano Ristorazione Spa
privatizzazione della refezione scolastica: ecco i primi veri risultati !

Mentre la dirigenza della Milano Ristorazione Spa rassicura i cittadini ed il sindaco Albertini si vanta di aver assunto 1000 vigili senza aver aumentato il numero dei dipendenti comunali, ecco emergere i primi veri risultati della privatizzazione del servizio di refezione scolastica!

In rapporto all’aumento del lavoro ed alla scarsità di mezzi, diminuiscono incredibilmente gli organici nei centri cottura ed aumentano i lavoratori precari: ad esempio in uno dei 45 centri cucina attualmente operativi, nel duemila 1200 pasti quotidiani venivano prodotti da 9 addetti, attualmente da 5 più 2 part-time, privi di futuro e motivazioni, assunti sino a giugno. La maggioranza dei lavoratori non ha una sede stabile di lavoro: quotidianamente spostati da un angolo all’altro della città!

Il lavoro precario è in costante aumento. Gli aiuto cuochi assunti ad otto ore ed a tempo indeterminato della gestione comunale sono stati sostituiti da lavoratori part-time a cinque ore con contratto a termine di tre mesi: non fanno in tempo nemmeno ad imparare!. Oltre 200 sono i lavoratori senza futuro che lavorano nelle cucine!

Ma insieme all’esercito dei lavoratori precari si sta ingrossando anche il numero di consulenti e dirigenti strapagati. La logica del taglio dei costi si applica solo sui lavoratori e sui bambini. Un dato che è di esempio per tutti: il servizio comunale di refezione è stato diretto fino al 1999 da un funzionario comunale pagato poco più di due milioni al mese! Centinaia di milioni ora vanno in tasca al solo presidente!

Ma ecco alcune risposte date ai lavoratori da tali dirigenti…

…e mentre i lavoratori nelle cucine attendono strumenti idonei per lavorare (come ad esempio le macchine taglia verdura) ai dirigenti sono stati assegnati cellulari ultimo tipo, insieme a nuove e fiammanti automobili.

È forse in questo modo che la direzione della Milano Ristorazione sta spendendo i 10 miliardi ottenuti in regalo dal Comune di Milano assegnati con regolare delibera del consiglio comunale dell’aprile 2000?


il comitato di lotta dei lavoratori del comune di milano si riunisce ogni martedì alle ore 17

presso il consiglio di sede RSU di via Larga (4° piano – stanza 405): anche tu puoi partecipare!

f.i.p. / collettivo "Prendiamo la Parola" / tel+fax 02 26224099 / 0339 6855183